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giovedì 9 ottobre 2008

La parola al padre: La vera Miley Cyrus

Billy Ray Cyrus è a Manhattan. Cammina,si guarda in giro come un qualsiasi turista. Veste come si usa a Nashville, nel Tennessee: stivaletti, cappello alla cowboy, giacca di pelle di daino. Quando mi avvicino a lui e gli dico che sono un giornalista italiano esclama: "Oh, you're Italian?", dice. Gli faccio sapere che mi piacerebbe parlare con lui di sua figlia Miley, protagonista dello show televisvo "Hannah Montana". Lui sorride, mi corregge: "Vuoi dire Destiny Hope?"

"E che vuoi sapere di lei? Lavoriamo insieme nel suo show ed è una brava figliola". Posso dirle che per molti sua figlia sta crescendo troppo in fretta? Lui esita un istante, poi dice:
"Vedi, le ragazze del Sud crescono di corsa. A 12 anni sono già piccole donne". A 15 hanno già il fidanzato ufficiale, con il quale viaggiano un po' dappertutto. "Già, Justin Gaston. E' molto bravo, tratta bene mia figlia,anzi secondo me è lei che ama fare il boss. Ma tu ora non scrivere queste cose, Ok?" Gli prometto che non le scriverò...
Vede, mister Cyrus, sua figlia - secondo i giornali è stata vista spesso in atteggiamenti, come dire...aperti insieme con Justin. "Ma Justin è ingenuo, un ragazzo dolce e credo che mia figlia sia molto innamorata. Avresti dovuto vederli l'altro giorno entrare in chiesa, mano nella mano. Io immaginai in quel momento lei vestita di bianco che andava verso il pulpito al mio braccio". Pensa che si sposeranno? "Dovrà passare un po' di tempo, tutti e due sono presi dalla tv, anche se Miley è stanca,vorrebbe lasciare gli show televisivi per dedicarsi al canto vero e proprio. Chissà...".
Mister Cyrus a lei non dà fastidio quanto hanno scritto sui tabloid: che Miley e Gaston vanno a letto assieme? "Ma, guarda, mia figlia mi ha detto che non è vero ed io le credo. Comunque, io le ho ricordato di usare una protezione".
Abbiamo percorso lentamente una diecina di caseggiati, ora comincia a piovere a dirotto e mister Cyrus mi dice che prenderà un taxi e tornerà in albergo. E come un newyorkese di vecchia data, mette tre dita sulle sue labbra e blocca l'auto gialla con un fischio assordante.

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